Il legame tra il mondo digitale e quello dei beni culturali si va sempre più rafforzando. L’uno riesce a trarre forza e nuovi spunti dall’altro. A confermarlo, una ricerca recentemente realizzata e diffusa dall’Osservatorio Innovazione Digitale nei Beni e Attività Culturali, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano. Lo studio indaga il modo in cui progressivamente i servizi e i vantaggi delle tecnologie digitali stanno rapidamente e costantemente cambiando la fruizione e l’offerta del sistema museale italiano.
Internet guida le scelte degli utenti
Dal punto di vista della fase di ricerca delle location, il 68% dei turisti italiani si affida a internet per avere idee sulle strutture da visitare; per il 48% del campione i principali strumenti di ispirazione sono recensioni e commenti letti online, cui si aggiunge il 19% che trae ispirazione da post di altri utenti sui social network. Sul fronte dei musei, invece, va segnalato che sebbene l’85% dei musei proponga un proprio sito web, sul fronte dell’accessibilità c’è ancora molto da migliorare (il 41% dei siti è disponibile solo in lingua italiana mentre il 48% non è mobile friendly).
I supporti digitali divertono e intrattengono i turisti
Passando alla fase della visita vera e propria, diventano protagonisti gli strumenti digitali di supporto. La ricerca evidenzia quanto spesso la presenza di questi dispositivi onsite sia comunicata male o poco valorizzata rispetto ai visita nell’offerta complessiva di servizi: oltre il 70% degli intervistati non era a conoscenza del supporto digitale presente. I giudizi principali sullo strumento sono risultati: divertente (per il 39% degli intervistati), sorprendente (22%) e rilassante (21%). Emerge come decisivo, quindi, l’elemento dell’intrattenimento, per incuriosire e divertire il visitatore con contenuti inediti e non necessariamente limitati alla dimensione didattica. Sul fronte dei musei italiani, il supporto di strumenti digitali a favore dei visitatori risulta ancora poco presente. I dati dell’Osservatorio evidenziano che il 58% delle istituzioni culturali mette a disposizione dei visitatori il wi-fi e il 36% le audioguide. Queste percentuali salgono quando si focalizza l’analisi sulle sole istituzioni pubbliche: sono presenti il wi-fi nel 69% delle istituzioni e le audioguide nel 40%.
App, realtà aumentata e gaming
Le nuove modalità di interazione e fruizione del patrimonio culturale puntano decisamente su realtà virtuale (16%), realtà aumentata (12%) e videogiochi (10%). In particolare, le strutture museali appaiono particolarmente interessate a sviluppare nuovi progetti incentrati su realtà aumentata e virtuale (il 50% e il 47% dei rappresentanti di musei intervistati dichiara di essere intenzionato a offrire queste tecnologie come servizio ai visitatori). Il 17% delle istituzioni culturali ha dichiarato di avere un’app, mentre il 62% ne prevede lo sviluppo e il successivo inserimento tra gli strumenti digitali. Le funzionalità sono ancora molto tarate sulle informazioni generali, sui servizi di supporto alla visita, riguardo ad opere e installazioni più che sull’aspetto di engagement e divertimento.
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