L’epoca dei musei, distanti e inarrivabili “scrigni” dei tesori della nostra storia passata, presente e futura, è ormai al tramonto. Sta iniziando, infatti, una nuova era e, paradossalmente, è la tecnologia che incontra l’arte a generare nuovi paradigmi nella fruizione della cultura. I musei stanno rimodellando i loro attuali approcci all’arte, incorporando la tecnologia non solo come uno strumento per migliorare il modo in cui è possibile per i visitatori partecipare alle mostre, ma anche per espandere e rendere più inclusivo il concetto di arte.
Oggi un museo non è più solo un luogo dove è esposta un’opera d’arte. Sono oltre 55mila i musei in tutto il mondo, un’offerta ampia e affascinante: quello che progressivamente distinguerà le varie esperienze sarà sempre più il modo in cui saranno offerte ai visitatori nuove prospettive per commemorare momenti importanti della storia, scoprire nel profondo gli intenti di un artista o semplicemente esplorare un luogo ricco di ispirazione e suggestioni.
Dall’emergere di nuove “interfacce utente” all’adozione della realtà virtuale, ciascuna di queste tecnologie ha spinto i musei a cambiare drasticamente; non solo esteticamente ma nel profondo. In breve, i musei sono diventati esperienze divertenti, coinvolgenti e memorabili per persone di tutte le età, mentre prima dell’avvento imponente della tecnologia erano il luogo del “non toccare”. Oggi, l’arte non è più un’esperienza a una sola dimensione: molti importanti musei nel mondo, oltre a incoraggiare l’utilizzo dei dispositivi, come smartphone o tablet, puntano sull’invogliare i visitatori addirittura a “giocare” con i contenuti delle mostre, a partire dalle opere d’arte.
Al Metropolitan Museum di New York, i visitatori interagiscono con un touch screen che fornisce informazioni storiche attraverso la digitazione ma anche con lo spostamento del corpo, che attiva determinati contenuti. Movimenti delle mani, passi, il tocco e persino la voce innescano quindi un’esperienza audiovisiva completa che darà vita a una narrazione personalizzata.
Senza dimenticare il contributo dell’Internet of Things: sul fronte dei visitatori, grazie a dispositivi intelligenti e app di ultima generazione, i musei sono in grado di fornire narrazioni su misura e contenuti extra. Sul fronte delle strutture, invece, l’IoT può contribuire alla raccolta di dati approfonditi sui visitatori – gusti, comportamento, interessi – e sull’andamento delle mostre e della loro fruizione.
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